La Cattedrale di San Secondiano, una delle chiese più antiche della Toscana
Tra le chiese più antiche della Toscana, la Cattedrale di San Secondiano (il Duomo di Chiusi) fu costruita intorno alla metà del VI secolo per volontà del vescovo Florentinus. Nonostante i numerosi interventi che ne hanno modificato l’aspetto nel corso dei secoli, mantiene l’impronta originaria di basilica paleocristiana. Un elemento di grande fascino sono le diciotto colonne romane di reimpiego, tutte diverse tra loro, con capitelli decorati in stili differenti. Particolarmente significative sono le pietre di raccordo, scolpite con simboli cristiani in bassorilievo, che costituiscono uno straordinario ciclo di scultura cristiana antica.
L’intervento artistico di Arturo Viligiardi
Alla fine del XIX secolo, il pittore senese Arturo Viligiardi decorò la navata centrale e l’abside con pitture che richiamano i mosaici di Ravenna e quelli delle basiliche romane di Santa Maria Maggiore e Santa Maria in Trastevere. Questo intervento si inserì in un più ampio progetto di restauro, che interessò anche la realizzazione della facciata. Tra gli altri tesori della chiesa spiccano il maestoso fonte battesimale, le iscrizioni longobarde provenienti dall’antica basilica di San Mustiola, murate ai lati della porta principale, e la “Natività” di Bernardino Fungai, custodita nella Cappella del Santissimo Sacramento e risalente ai primi anni del XVI secolo.
Il mosaico paleocristiano e le reliquie di Santa Mustiola
Nel presbiterio è stato posizionato un mosaico del IV-V secolo, recuperato dall’antica basilica preesistente. Il Duomo accoglie anche le reliquie di Santa Mustiola, vergine e martire, patrona di Chiusi e della Diocesi. La figura di Santa Mustiola, che affronta i persecutori per assistere i cristiani incarcerati, diventa un potente richiamo alle opere di misericordia, un tema centrale nella tradizione cristiana e nelle catechesi del Papa, oltre che nella Bolla di Indizione del Giubileo.