Molte piante di olivi secolari che si trovano nelle colline del territorio del Comune di Chiusi sono piante di “Minuta di Chiusi”. È questo il nome di una specie di olivo, coltivato nel territorio chiusino che testimonia l’incredibile resistenza della cultivar a patogeni e circostanze climatiche estreme, come le gelate.
La minuta di Chiusi è una pianta con bassa suscettibilità a fattori di rischio, il suo frutto è piccolo e sferico, ha un profilo organolettico di notevole complessità e piacevolezza, vanta un’alta percentuale di polifenoli, che aiuta nella conservazione del prodotto proteggendolo dai processi di ossidazione, e che apporta notevoli benefici alla salute. Tuttavia date le piccole dimensioni del frutto la resa in olio è inferire al 10%, una percentuale molto bassa che rende questa produzione molto di nicchia ma con una alta qualità. L’EVO che ne deriva è fruttato e con un alto livello di polifenoli con piacevole aroma, che a seconda del periodo di raccolta e’ di cardo, di mandorla, erbe selvatiche e frutti di bosco.
L’EVO di minuta è perfetto per condire i piatti tipici di Chiusi come i pici con le briciole, la carne chianina, e il brustico di pesce di lago, senza dimenticare la classica e semplice bruschetta con pane toscano.
La presenza di piante di olivo secolari fanno subito pensare a una pianta già presente nel periodo etrusco, infatti una produzione chiusina di olio, oltre che di vino è testimoniata in un noto episodio, riportato da Dionigi di Alicarnasso, che vede protagonista Arrunte che avrebbe portato ai Celti “molti otri di vino e olio”. L’esistenza, a Chiusi di “officine ceramiche etrusco-corinzie, dedite anche alla produzione di piccoli balsamari contenenti essenze profumate a base d’olio” (M. Turchetti), può costituire una prova indiretta, tra fine VII e prima metà del VI sec. a.C., della presenza di un’olivicoltura locale.
